Massimo Minutelli, nella foto, patron di entrambe la Griglia di Varrone, nella seconda nata, quella inaugurata nel 2014 in via Tocqueville 7 a Milano – del 2006 la casa madre a Lucca -, ha dato forma a un’idea che mi accompagna da lungo tempo: le anteprime di piatti e menù sulla falsariga delle collezioni di moda, design e creatività. Massimo, un ligure della Riviera di Ponente che la vita ha portato a Lucca, non è certo il primo, ma parliamo di mosche bianche come Ben Shewry a Melbourne che offre il nuovo menù degustazione di Attica a un prezzo speciale per avere il riscontro di più persone, non necessariamente critici, prima che vada al pubblico.
Non che Minutelli abbia allestito un incontro che potesse permettere ai presenti di andare fino in fondo nella conoscenza delle novità, taglio dopo taglio – la Griglia è la cattedrale della carne -, ma come primo passo ha lasciato il segno, e pure il desiderio la prossima volta di incontrarsi ben prima dell’ora di pranzo per farsi dire tutto di quei bocconi di bisonte italiano, wagyu australiano e maiale iberico Joselito che rappresentano il nuovo in carta.
La cucina, crudi e salumi a parte, ovvio, è molto cotta e poco cucinata, nel senso che le varie carni conoscono il calore della griglia ma non di altre… Continua a leggere qui.