Antonia Jannone ospita nella sua galleria, in corso Garibaldi 125 a Milano, una mostra di textile art dell’architetto Piero Russi che ha per tema il calcio, odio e amore di ogni abitante del pianeta Terra. Il progetto ha preso il via quattro anni fa, nel 2015. Battezzato La trama del calcio, racconta lo sport, il gioco più popolare al mondo attraverso una trentina di icone legate alle squadre di casa nostra, nazionale compresa.
Uno deve proprio non avere mai prestato attenzione alle cronache sportive per non avere mai sentito nominare gli Azzurri campioni del mondo nel 1982 o la Grande Inter di Helenio Herrera piuttosto che il paron Nereo Rocco, allenatore nella stessa epoca, gli anni Sessanta, del Milan.
Con la mostra che rimarrà su fino al 28 settembre, ho scelto per illustrare queste righe l’opera dedicata all’arbitro Luigi Collina. Bisogna infatti tenere conto che ogni pezzo è arricchito da una frase celebre pronunciata dallo stesso protagonista o a lui dedicata come Vujadin Boskov che, allenatore della Sampdoria, del milanista Ruud Gullit disse «è come cervo che esce di foresta» e, perfetta e senza tempo, quella sui campioni: «Un grande giocatore vede autostrade dove altri solo sentieri».
A Collina, principe dei fischietti mondiali, dobbiamo una verità che tanti ignorano, in ogni campo della vita, preferendo incolpare sempre gli altri dei loro errori: «Chi non accetta il giudizio degli altri limita la possibilità di migliorarsi». Verissimo.