E’ vero: mangio di tutto, ma alcune cose non le amo particolarmente. Da piccolo, io milanese, era un classico la minestra di riso stracotto in brodo sciapo con fegatini di pollo e tocco finale di prezzemolo. Fa bene diceva mia madre, ma proprio non capivo come. Semplicemente non era un piatto goloso quando nella polleria in via Palermo, quasi in largo Treves, c’era ben di meglio e con gli stessi fegatelli potevi preparare ben altro.
Mezzo secolo dopo c’è chi a Milano ha vendicato tanta tristezza: Franco Aliberti. Lo chef da poco in carica ai Tre Cristi in via Galileo Galilei 5 angolo via Marco Polo, telefono +39.02.29062923, ha messo in carta il Riso e la Gallina, un riso Carnaroli Riserva San Massimo portato a cottura con brodo di gallina. Sul fondo del piatto una lastra sottile di crema ottenuta da cuore, fegato e ventriglio, sulla superficie la carne della gallina resa croccante in padella e un fondo di gallina ottenuto dalle sue ossa. Galline ovaiole ruspanti – vivono libere nei boschi – a cui si devono le uova di selva della Gramola a Morbegno in Valtellina, +39.349.4353296.
Aliberti ha aggiornato i miei ricordi. Grazie grazie.