Paulo Airaudo, a dispetto del cognome che suona basco visto che vive e lavora da un paio di anni a San Sebastian e viene spontaneo pensarlo, è un argentino di 33 anni figlio di piemontesi emigrati in Argentina. Compiuta la maggiore età, ha fatto il viaggio al contrario in una sorta di iniziazione all’alta cucina che nel 2011 lo portò da Alberto Faccani al Magnolia di Cesenatico. Sistemate le carte per diventare italiano, nel maggio 2015 eccolo aprire La Bottega a Ginevra. Tempo di far passare l’estate e a ottobre è subito stella Michelin. Conclusa quell’esperienza, eccolo cambiare completamente film e approdare a San Sebastian per aprire un locale da una ventina di coperti e solo un menù degustazione.
Lo chiamò Amelia come aveva chiamato Amelie la figlia. Era l’aprile 2017, tanto bastò per ottenere subito una stella, la prima per uno straniero in una città golosissima e orgogliosamente basca. Questo non gli ha attirato tutte le simpatie della concorrenza, ma lo aveva messo in preventivo. Come lui stesso ti dice, fa corsa a parte. Prendere o lasciare. Io ho preso approfittando di Gatronomika 2018 e non mi sono affatto pentito. Non solo Paulo non segue in cucina il pensiero comune, ma sviluppa un concetto fondamentale come la sostenibilità non solo a livello ambientale, ma anche… Continua a leggere qui.