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Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Veleno

    Questa volta la mia curiosità mi ha fregato

    2 Ottobre 2018

    Prune è un gradevole ristorante nell’East Village a Manhattan, il regalo che nel 1999 si è fatta Gabrielle Hamilton, una chef che ha saputo raccontarsi molto bene in Sangue, ossa e burro. L’ultima domenica di settembre Luisa e io l’abbiamo scelto per farvi un brunch e poi camminare la città. Ottima scelta nonostante la mia scelta a tavola: Spaghetti a la carbonara.

    Prune non è affatto un’insegna italiana e mi ha meravigliato vedere la carbonara tra tante bontà da tipica colazione domenicale americana. Quasi come imbattersi nel salmone affumicato in un locale veg. Così stupito da ordinarla per capire il ragionamento della Hamilton. In fondo amo farmi male da solo assecondando la mia eterna curiosità.

    Zero panna, almeno questo, cottura eccessiva della pasta, in fondo sarebbe stato clamoroso il contrario, cubetti di bacon troppo cotti e troppo asciutto il tutto. A Roma li avrei rimandati indietro, qui a New York voto 4 e piatto vuoto, nonostante tutto.

    Se però avessi letto la carta con più attenzione avrei evitato, era evidente il perché, tutto scritto con chiarezza: «The Italian way to get your bacon and eggs… with pasta. And plenty of black pepper». Non erano gli spaghetti i protagonisti, un mero contorno, bensì uova e pancetta, punti cardinali di qualsiasi breakfast anglosassone. Ci sta, ogni cultura riconduce molte cose esterne a se stessa. Però, anche a New York, se decidi di proporre una carbonara, impari a farla almeno benino. Anche per i palati italiani.

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