Credo che il commento più bello in morte di Gualtiero Marchesi lo abbia fatto l’allievo prediletto, Paolo Lopriore, non a caso il suo erede in Alma, la scuola internazionale di cucina italiana di cui è stato fino a pochi mesi fa il rettore: «Lo ricordo ogni giorno nei miei piatti». Pensieri, ragionamenti, visioni future, piatti, insegnamenti che vadano oltre la contingenza di un menu da proporre ogni giorno e di un locale da condurre, sia che tutto avvenga in Piazza della Scala a Milano piuttosto che in Piazza Libertà in centro ad Appiano Gentile.
Oggi la camera ardente al Teatro Dal Verme, messo a disposizione dal Comune perché la Sala Alessi a Palazzo Marino è presa da una mostra, domani i funerali e nel pomeriggio la sepoltura a San Zenone al Po accanto all’amore di sempre, Antonietta. Scomparsa lei a giugno, lui non è più stato lo stesso, guai fisici a parte. Marchesi era solito dire che, nati entrambi sotto il segno dei pesci, lei…
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