Andrés Torres, classe 1968, catalano di Barcellona, da tempo si è trasferito a Sant Martì Sarroca nella regione vitivinicola del Penedès, dove nel 2009 ha aperto Casa Nova, ristorante a tutta sostenibilità cresciuto pian piano nel tempo fino a un brillante presente: stella verde Michelin nell’edizione 2024 e rossa in quella 2025 il locale, vincitore del Basque Culinary World Prize l’ottobre scorso lui, come ristoratore ma anche come fondatore e presidente di Global Humanitaria, realtà no profit che combatte la fame in nazioni in guerra, adesso in particolare Gaza e l’Ucraina.
Il primo passo risale a trent’anni fa, perfetta sintesi di un lungo impegno come corrispondente di guerra ai quattro angoli del pianeta, una vocazione per il giornalismo calato nel sociale che gli sbocciò prestissimo, a quattordici anni. Questo non gli impedì, negli anni Novanta, di curare i testi per Raffaella Carrà a Telecinco così come ora di dedicarsi, con una onlus differente, anche a una seconda forma di contrasto, quello alla pedofilia: «La Spagna è uno dei Paesi al mondo dove si abusa di più dei minori, ma la gente preferisce voltare lo sguardo dall’altra parte». Parole che possiamo fare nostre pensando all’Italia.
Ben più lunga la lista degli stati che vedono impegnata Global Humanitaria: Perù, Guatemala, Bolivia, India, Nepal, Costa d’Avorio, Giordania, Iraq, le regioni dei Balcani, Siria e i già citati Gaza e Ucraina, Cambogia e Colombia… presto Miami e New York con…
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