Annalisa Cavaleri, giornalista professionista, critico gastronomico e professoressa universitaria alla Iulm di Milano, ha firmato per FrancoAngeli il volume Luxury Food, sottotitolo Le parole chiave per strategie vincenti nell’enogastronomia di lusso. Duecentosessantaquattro pagine, prezzo di copertina 28 euro, che si rivolgono “in primo luogo agli studenti in formazione e ai professionisti del food&wine, ma anche a esperti di marketing e comunicazione, ai manager e agli appassionati di enogastronomia”.
Parole importanti, che potrebbero incutere timore di non capire i contenuti che vi stanno dietro, il far pensare a una lettura impegnativa e pesante quando invece tutto scorre bene. La Cavaleri vuole farsi capire e proprio per questo evita paroloni, passaggi pesanti. Scrive per i suoi studenti, non per il corpo accademico. E in scia loro tutti coloro che intendono conoscere e capire l’alfabeto dell’enogastronomia, dall’abc di base al suo vertice esclusivo.
Non è semplice individuare cosa si debba intendere per lusso nel mondo del cibo e del vino. Facile confondersi con il prezzo in sé. Un’aragosta, il tartufo e il caviale costano, quindi… Quindi no, non sono lusso anche se diversi danno ancora loro un’aurea di esclusività, quando invece siamo davanti a casi di ostentazione. Un arricchito può avere più soldi e beni di un ricco, ma il secondo avrà costantemente più stile, spessore e consapevolezza della sua posizione economica e sociale. Non ha bisogno di mostrare loghi, quale che sia la loro forma e il loro ambito.
Il libro si apre come un antico detto chassidico: «Se nell’Universo c’è un altro come te o che fa quello che fai tu, tanto vale che tu non…
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