Mancati, causa pandemia, i Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo del 2021, seguiti solo in televisione, conto i giorni che ci separano dai Giochi Olimpici invernali del 2026, settant’anni dopo quelli segnati indelebilmente dai tre ori dell’austriaco Toni Sailer.
Manca in fondo poco e Cortina si prepara rinnovandosi. E non mancano le sorprese come quella a livello di guida Michelin. Dopo avere a lungo sofferto la superiorità netta della vicina Alta Badia, già Alto Adige e non più Veneto, trasferitosi a Brunico Norbert Niederkofler e cambiato passo al Ciasa Salares, 5 stelle in meno in ben pochi inverni, nella conca ampezzana si sono scoperti due volte stellati con il SanBrite e il Tivoli contro il solo Michil Costa a Corvara.
E poi i cantieri. Tra le località di Zuel a sud e Fiames verso nord, è tutto un daffare edilizio anche se diversi alberghi fatiscenti tali rimarranno ancora a lungo. Si fa tanto, ma si potrebbe fare ancora di più a iniziare dalla viabilità per liberare il centro dal traffico pesante. E proprio poco prima del campanile icona del comune olimpico, il primo squillo di tromba della Cortina che verrà, l’hotel De Len, il 5 stelle della famiglia Melpignano, la stessa di Borgo Egnazia in Puglia.
La realtà di Alverà e la statale che sale verso il passo Tre Croci, tra il Cristallo e il Faloria, ritroviamo una splendida e articolata storia imprenditoriale che forse non ha uguali anche fuori Italia. Riccardo Gaspari e sua moglie Ludovica Rubbini, lui ampezzano, il cognome vale come seconda carta d’identità, lei bolognese, nel 2009 iniziarono a curare El Brite de Larieto, una splendida baita con cucina accanto a una stalla con diversi animali, mucche, maiali, capre… oggi pure un…
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