Per tutti, anche lontano da Roma, Luciano Monosilio è sinonimo di carbonara prima grazie alla collaborazione con Alessandro Pipero, poi all’avere aperto Luciano Cucina Italiana in piazza del Teatro di Pompeo, telefono +39.06.51531465. Tradizione e ancora tradizione. Ma l’autunno scorso, questo chef, che ho sempre stimato molto, ha imboccato anche un secondo sentiero che, in comune con il primo, ha solo il trovarsi anch’esso nella capitale. Per il resto diverso il quartiere, diversa la collocazione e diversi il locale e la cucina proposta.
Si passa da una situazione pranzo e cena, un posto altamente pop, che lo sarà ancora di più per l’apertura nell’interrato di una enoiteca e cocktail bar aperti fino a notte fonda, a una tutta innovazione e lusso. Il Follie, questo il nome della novità, è il ristorante gourmet di Villa Agrippina, il Gran Hotel Melia al Gianicolo, un 5 stelle lusso che va cercato con un minimo di attenzione, uno spazio dove gli ospiti si rintanano quando nel pomeriggio hanno finito di visitare Roma.
Quanto al Follie, ha bisogno di un rodaggio attento e costante, zero fretta di stupire e di bruciare le tappe. La regola dovrebbe valere per tutti, lì ancora di più poiché non è facile raccogliere clienti perché o uno risiede lì o lo si deve raggiungere apposta, in auto. Non esiste clientela di passaggio e anche questo dettaglio spiega la chiusura a pranzo. E nel capitolo passo giusto e ragionato, è bello sapere che Monosilio non ha creato due brigate distinte, una per Luciano Cucina Italiana e una per il Villa Agrippina. Cuochi e sala girano secondo un calendario prestabilito. In soldoni: tutti sanno fare tutto, ognuno secondo il proprio talento che, purtroppo o per fortuna, non sono mai uguali da persona …
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