Lo scorso 17 luglio Heinz Winkler aveva festeggiato 73 anni, venerdì scorso lo chef italo-tedesco si è spento come ha annunciato la famiglia in una nota in facebook: «Il 28.10.2022 è morto, dopo una breve, grave malattia, il nostro capo, amico, compagno di vita, nonno, padre Heinz Winkler, una leggenda culinaria. Il Residence Heinz Winkler, ad Aschau a Chiemgau in Baviera, è stata la sua passione e il più grande lavoro della sua vita, passione e impegno che continueranno a vivere nella sua terra prescelta. Che riposi in pace e il suo ricordo vada ben oltre la sua vita».
Terra prescelta, un passaggio importante perché, anche se tanti lo hanno scoperto in questo fine-settimana causa giovane età, Winkler era italiano di nascita, nel 1949 a Bressanone, Brixen in tedesco. Orfano a tre anni della madre, dieci fratelli, è bene precisarlo perché questa terra di confine, è Sud Tirolo se la si guarda da nord, dall’Austria, e Alto Adige se l’osservi da sud, dal Trentino. Punto di confine linguistico è Salorno e se vieni alla luce a Bressanone, e hai un nome e un cognome tedeschi, è quasi ovvio che se vuoi cambiare Paese ti sposti facilmente dove idioma, usi e costumi sono omogenei tra loro. Nel caso di questo chef Monaco di Baviera, nell’anno 1978, ventinovenne, e poi un borgo di poche migliaia di anime, Aschau im Chiemgau. Questo al di là di una gavetta che lo avrebbe portato anche in Svizzera e in Francia, da Paul Bocuse.
Winkler occupa un posto importante nella storia dell’alta cucina mondiale e italiana. Quando nel 1991 la…
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