Da tre anni Sassocorvaro fa comune con Auditore sulle colline verso Pennabilli e Carpegna, tanta bellezza verde. Gli abitanti sono raddoppiati, tutto il resto è rimasto come prima, anche la provincia, Pesaro Urbino, e di conseguenza la regione, le Marche. Bene precisarlo, perché altre amministrazioni hanno voltato le spalle per passare sotto Rimini e la Romagna.
Qui la storia è passata lasciando molti segni di sé, comprese 6500 opere che durante la seconda guerra mondiale vennero nascoste nella Rocca, il “museo” con la più alta concentrazione di patrimonio artistico al mondo, una storia rocambolesca che, a ruoli invertiti, ricorda Monuments men, film diretto e interpretato da George Clooney, con i nazisti che nelle Fiandre fanno incetta di dipinti, pale e statue, e gli anglo-americani che si impegnano per ritrovarle.
Per me Sassocorvaro è anche il paese della famiglia Polidori, di papà Giuliano, che ci guarda dal cielo, di mamma Eva Duchi, per tutti Ave, dei figli Filippo e Giorgia, lui globetrotter della comunicazione digitale come Carlo Passera ha raccontato molto bene lo scorso 4 settembre qui. Sua sorella invece è fissa tra i tavoli di una trattoria dai tratti molto particolari, il Ristorante 2000, emanazione del Dancing 2000, la creatura di loro padre, primo ad aprirne uno nelle Marche, anni Ottanta/Novanta.
La balera è chiusa da tempo, l’osteria tutt’altro. Aperta solo a pranzo, sette giorni su sette, dopo più di mezzo secolo i piatti sono eternamente quelli e sempre quelli. Dal 1970. Se qualcosa varia, è per via della…
Continua a leggere qui.