Da un gennaio all’altro diciott’anni fa, tra Madrid e Milano. Tanti ne sono passati da quando a Madrid Fusión 2004, dal 13 al 15 gennaio, mi ripromisi di dare vita a un congresso italiano di cucina d’autore che si aggiungesse a due grandi appuntamenti in Spagna, quello nella capitale, e nei Paesi Baschi, lo Mejor de la Gastronomia, ora Gastronomika. Sentivo il bisogno, e con me chi subito mi affiancò, Claudio Ceroni, di dare un palcoscenico ai nostri talenti e affiancare loro il meglio che il pianeta poteva offrire, uno su tutti: Ferran Adrià.
Oggi la galassia di internet e dei social ci permette di sapere di tutto e di tutti. Allora non era affatto così, ci si doveva spostare e i momenti dove incontrare gli chef non erano molti, tutt’altro. Salone del Gusto a Torino, la Città del Gusto a Roma, la Spagna e basta, nessun’altra nazione. Identità sarebbe stata il primo fuori dalla penisola iberica.
Ricordo che non avevamo dubbi sulla sede, il Palazzo della Borsa in piazza Affari; diversi invece sulla data perché non potevamo prescindere dalla presenza di Adrià. Così, a cena a elBulli a Roses, primavera 2004, gli comunicai che l’inverno seguente avremmo dato vita a Identità Golose. Quasi non mi fece finire la frase che mi rispose che si sarebbe stato, di comunicargli la data e se la sarebbe segnata. Giocai in contropiede, gliene chiesi una io e attorno a quel 24 gennaio, un lunedì, costruimmo l’intero programma.
Domenica 23 la serata di benvenuto al Circolo della Stampa che allora si trovava ancora al piano nobile di Palazzo Serbelloni in corso Venezia, una struttura che ci accolse nel salone più prestigioso, pieno come non mai. Ricordo un bel discorso di Rafael García Santos, gran patron del congresso di San Sebastian, e ricordo anche mio padre Rolly che, seduto in prima fila, chiese la parola per raccomandarsi sul tipo di lezioni avremmo tenuto. Temeva infatti che ne uscisse una cucina troppo creativa, che non capiva. Lo rassicurai, poi tutti i relatori fecero naturalmente quello che ritenevano giusto.
Diciotto lezioni, nove lunedì e altrettante l’indomani, esattamente diciassette anni fa, di gennaio. Tredici italiani; tre spagnoli, Ferran Adrià, Andoni Luis Aduriz e Quique Dacosta; un francese, Jean Luc Fau, e uno statunitense, Wylie Dufresne. Da casa nostra ecco…
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