Voi fareste l’amore con una donna (o un uomo) con l’alito o le ascelle che puzzano? Io no. E così fatico a entrare in quei ristoranti in cui l’accoglienza è sotto zero, dove quasi ti ringhiano arrabbiati perché ti sei presentato con qualche minuto in ritardo e loro temono di dover lavorare un po’ più a lungo. Un sorriso fa sempre piacere e, purtroppo, non tutti i ristoratori lo sanno. Ho perso il conto delle volte in cui mi sono sentito chiedere: “Ma lei ha prenotato?”, come se il ristorante di turno non fosse un esercizio pubblico, ma una casa privata.
Tutti quelli che conducono un locale dovrebbero prendere esempio da Vittorio Fusari, oggi patron della Dispensa dei pani e dei vini di Torbiato di Adro, in Franciacorta, ma fino a pochi anni fa stella brillante a Iseo. Per oltre venticinque anni ha guidato Il Volto, in pratica un’osteria dove si poteva giocare a carte, ma ci fu anche un periodo, negli anni Novanta, in cui era lo chef del ristorante chic Le maschere.
Le cose sono andate così. Nel 1989, per la presentazione di un nuovo spumante Franciacorta, il produttore gli chiese di pensare ad un piatto che esaltasse quel nettare. E cosa poteva esserci di più indicato di patate e caviale? Il problema era, però, riuscire a rendere originale quello che rischiava di essere ovvio. Pensa e ripensa, nacque la… Continua a leggere qui.