Lo scorso 23 febbraio ho avuto il piacere di parlare di sala, e di tanto altro ancora, per un lungo, piacevolissimo sabato da Intrecci, la scuola di alta formazione fortemente voluta dalle sorelle Cotarella, Enrica, Marta e Dominga, a Castiglione in Teverina dove, poco oltre, la provincia di Viterbo e il Lazio lasciano spazio all’Umbria.
Per l’occasione ho curato un mio decalogo del servizio, visto e giudicato con gli occhi del cliente e del critico. Avrei parlato ai 25 allievi ventenni che popolano la struttura e spero che qualcosa sia stato da alcuni di loro raccolto. Buona lettura.
- Ricordarsi SEMPRE che il cliente è un volontario, trattatelo bene. Nessuno gli ha ordinato di entrare nel locale dove lavorate, sia esso il bar all’angolo o uno stellato. Non solo: pagando il conto, contribuisce a formare il vostro stipendio.
- Docciatevi ogni mattina, dovete profumare di pulito. Non siete una forma di Puzzone di Moena in stagionatura, ma una persona dotata di cervello, almeno così dovrebbe essere. Usatelo anche la mattina quando vi svegliate e alzate da letto. Prima ci si lava e poi ci si veste.
- Unghie nere? MAI. Capelli unti? MAI. Forfora sulla giacca di servizio, fosse anche bianca pure la giacca? Orribile, sempre e ovunque. Non siete una pista da sci da innevare artificialmente. Ascelle che non vedono il sapone da giorni? A casa.
- Si fuma nel tempo libero, MAI durante il servizio. Nessuna sigaretta ha il profumo di uno Chanel N.5, soprattutto al naso di chi non fuma.
- Siete innamorati? Avete perso la testa per la ragazzina dai capelli rossi? Lui non vi ha ancora confermato che domenica passerà la giornata con voi? E’ successo a tutti e a ogni età, ma in servizio non ci si rifugia in un angolo a chattare con il soggetto dei vostri desideri. Prima di ogni altra considerazione, è una questione di rispetto verso i vostri compagni di lavoro.

- Il cliente NON ha sempre ragione, ma da qui a dirgli in faccia che sbaglia e non capisce nulla ce ne passa. Vi ha chiesto la senape per completare un risotto allo zafferano? Non ridetegli in faccia, andate a prenderla e, porgendogliela, invitatelo a gustare prima il riso senza senape e probabilmente capirà che non è poi così cattivo. Altrimenti peggio per lui, ma non diteglielo.
- A sorridere con garbo non si sbaglia MAI, a sbuffare e imprecare SEMPRE.
- MAI e poi MAI parlare male di qualche vostro collega, ovunque e con chiunque. Chi siete voi per giudicare? Gesù? Rido di gusto.
- MAI darvi malati se non lo siete. Ci sarà chi lavorerà al vostro posto e ve la giurerà. E avrà ragione nel restituirvi il torto con gli interessi.
- Il giorno che penserete di avere capito tutto, state certi che avrete raggiunto il livello massimo dell’incompetenza, oltre che della presunzione.