Se le Marche e l’Abruzzo fossero le due braccia di una chilometrica bilancia in equilibrio sulle coste dell’Adriatico, San Benedetto del Tronto ne sarebbe il fulcro, il punto d’equilibrio tra tutte le Marche verso nord e l’Abruzzo che si sviluppa verso sud. Una sponda del Tronto è marchigiana, l’altra abruzzese e lì, dal secondo dopoguerra fino a 1992, aveva il suo confine la Cassa Per il Mezzogiorno e anni e anni prima lo stesso valeva per lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli.
E quando vivi lì, tra Grottammare e San Benedetto, questo essere al di qua del Tronto lo percepisci nettamente. E questo vale anche per chi vive al di là, nei primi comuni teramani a ridosso del mare, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova. Cambiano le linee, quelle delle colline e delle spiagge, degli assetti urbanistici lungo la strada statale 16, l’Adriatica, una via nazionale che a Giulianova accoglie uno dei ristoranti più interessanti in assoluto tra Senigallia a nord e Vasto a sud, 260 chilometri che non sono mai pochi se ci si deve spostare per andare a cena.
Tutto questo scritto per applaudire la ristorazione abruzzese, ricca da sempre di grandi cuochi e intensi sapori ma povera fino a un dozzina di anni fa di talenti stellari. E tutto questo ripensando alla straordinaria cena il 2 gennaio da Enzo Di Pasquale al Bistrot 900 (ma anche una…
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