Io disprezzo profondamente le splendide cornici, l’immaginario collettivo e i come tu mi insegni. Detesto i luoghi comuni e parole come location e mission al pari di coloro che hanno il coraggio (ironico) di proporre qualcosa che spacciano per nuovo quando altri prima di loro hanno per davvero rischiato osando nuove idee e accostamenti.
In tal senso non ne posso più della burrata, che non è certo più il capolavoro che un tempo furoreggiava ad Andria e in pratica solo lì. Da anni è ovunque e viene versata su tutto, credo manchi solo il gelato alla burrata, magari di bufala. Senza logica, se non il volere stupire con un effetto speciale a buon mercato.
La burrata andava usata come novità in anni non sospetti e fa bene Moreno Cedroni a precisare, nel menu del Clandestino a Portonovo, l’anno di presentazione di ogni singolo piatto. Così evita di finire nel calderone della banalità contemporanea, della burrata infestante come il secolo scorso accadeva con la rucola. La sua Pizzetta con sgombro, burrata e pomodorini è del 2002, sedici anni fa. Non uno e nemmeno sei, SEDICI. Finto-creativi meditate e cercate di partorire un’idea un tantinello vostra e originale.