Come dissi una sera a cena a Lubjana a fine gennaio, io non ho mai fame. Io mangio per curiosità, per passione e per scoprire se e quanta qualità c’è in quel determinato piatto, persona, ristorante. Premetto questo, perché ieri, venerdì 23 febbraio, freddo e piovoso, la logica, stanco com’ero, avrebbe voluto che, rientrato a Milano da una due giorni tra Genova, un convegno organizzato da Helpcode, e Roma, giudice alla Prova del Cuoco, me ne andassi subito a letto dopo un niente per cena. Ma come rinunciare a un appuntamento, il primo, da Exit in piazza Erculea? Impossibile, ovvio.
Figlio dell’intelligenza di Matias Perdomo e Simon Press, il duo cucinante di Contraste in via Meda 2, e di quella di Thomas Piras, il socio in sala e cantina, Exit ha aperto da un pugno di settimane e bene hanno fatto a definirlo un luogo votato alla gastronomia urbana. Scordarsi i chioschi a cui siamo abituati a Milano, città che brilla per mille cose eccetto le edicole, in via di estinzione e non solo perché si legge meno, e i baracchini tutta tristezza paninara.
In una piazza nascosta tra corso di Porta Romana e corso Italia, Exit, telefono +39.02.35999080, si pone come l’esempio, brillante e intelligente, di come potrebbero essere i punti di ristoro se pensati non al risparmio di tutto. «Abbiamo scelto un chiosco, un luogo che Milano riconosce come suo, abbiamo deciso di dargli
una nuova identità. Un’identità che nasce dall’esigenza di offrire una cucina semplice, disponibile a tutte le ore del giorno, autorevole ma allo stesso tempo accessibile», è scritto nel sito.
Dalle 8 del mattino a luna alta nel cielo, si può mangiare dolce o salato, decide il cliente, e bere straordinariamente bene. Se i piatti, affidati a Claudio Rovati e Francesco Bossi, sono compresi tra i 10 euro delle puntarelle (penso possano piacere anche a un romano) e i 16 del polpo e dell’agnello (ottimo), passando per i 14 del baccalà (brillante) e i 15 di scampi crudi (urrà!), lumache e tartara di manzo, è il vino che quasi non conosce limite. Si possono bere bottiglie davvero importanti, da centinaia di euro per capirci al volo, così come bere sempre bene a prezzi più contenuti, ad esempio lo Schioppettino di Bressan a 47.
Quanto alle foto, ritraggono, dall’alto verso il basso, Exit verso mezzanotte, la Tartare di manzo lattuga di mare e foie gras, le alici su buon pane e l’Agnello con broccolo fiolaro, melanzana e pecorino. Aperto da lunedì a venerdì, il chiosco non chiuderà nel fine-settimana di Identità Golose, sabato 3 e domenica 4 marzo. E di questo tutti devono essere grati a Perdomo, Press e Piras.