Io odio Roma, la odio da sempre. In particolar modo dal 1982 quando, tra marzo e giugno, vi andai per sostenere prima lo scritto e poi l’orale dell’esame di stato per diventare giornalista. Milano grigia, fredda e nebbiosa, Roma azzurra e brillante. Come fai a non detestarla? In giro per vie e piazze sembravano tutti in vacanza e io tapino che dovevo concentrarmi su quello che avrei dovuto scrivere piuttosto che dire. E poi il clima, i tramonti, i passi lenti. La odio perché amo la sua bellezza, che non posso vivere.
Poi è anche vero che quando si è molto belli, persone, cose o idee che sia, subentrano altri problemi e in tal senso la ristorazione capitolina sovente è più bella che buona. Il panorama prevale sulla sostanza. Ci sono indirizzi che… Continua a leggere qui.