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Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Marchi di Gola

    Novità all’Espresso: le vecchie glorie son servite

    16 Agosto 2017

    La guida dell’Espresso, direttore Enzo Vizzari, verrà presentata il 19 ottobre a Firenze, ma, come consuetudine ogni Ferragosto, la Repubblica ne ha anticipato molti aspetti. Uno mi ha colpito, la rottamazione di leggende che proprio non pensavo meritassero di finire sul carrello dei bolliti nonostante le avvisaglie della passata edizione.

    Trascrivo dal pezzo di Licia Granello: «Novità ulteriore, l’uscita di classifica dei ristoranti che hanno contribuito a cambiare il volto della cucina italiana, battezzati Nuovi Classici e segnalati con il simbolo del cappello d’oro. Un fil rouge che lega indissolubilmente i pionieri dell’alta ristorazione – Cantarelli, Guido e Lidia Alciati, Paracucchi – ai protagonisti dell’era Marchesi. Insieme al maestro Gualtiero, il San Domenico, Pinchiorri, Don Alfonso, Santin, Dal Pescatore, su su fino agli anni del dualismo Vissani-Pierangelini».

    Che lì siano state scritte pagine di storia è certo. Ma vi sono anche insegne che da tempo hanno in cucina responsabili trenta/quarantenni, ragazzi che hanno diritto di essere giudicati senza l’ombra del passato, invece vengono ignorati, azzerati. Penso a Max Mascia a Imola e al duo Riccardo Monco/Luca Lacalamita a Firenze, a Ernesto Iaccarino a Sant’Agata e a Giovanni Santini a Canneto. Tutti cuochi con una loro personalità e percorso, capaci di rispettare il passato legato a quel posto ma di operare con lo sguardo verso il domani.

    Sia chiara una cosa: tutti loro possono non essere bravi come coloro che li hanno preceduti, Alfonso Iaccarino può surclassare il figlio Ernesto così come Nadia Santini Giovanni, meritare insomma meno, però, trattandosi di una guida al meglio della ristorazione del 2017/18 e non di una libro di storia, o li si giudicano o li si ignorano. Così sa tanto di via di mezzo, di sottrarsi alla valutazione, che sarebbe di certo bassa, un paio di cappelli, tre al massimo, ma più corretta. In poche parole, è come dire loro che sono scarsi, indorando però la pillola con l’oscar alla carriera. Non la loro però.

    5 Comments
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    5 Comments

  • Reply Enzo Vizzari 16 Agosto 2017 at 10:25

    Paolo Marchi inaugura un nuovo modello di cronaca: preventiva. Due mesi prima dell’uscita della Guida – e quindi senza conoscere a) le motivazioni della scelta, b) i nomi dei ristoranti interessati, c) e, soprattutto, i testi dedicati ai ristoranti stessi – attacca a testa bassa. Mah.

  • Reply paolo marchi 16 Agosto 2017 at 11:49

    Mi sono limitato a commentare quanto scritto tra virgolette, pronto il 19 ottobre a ricredermi. Oggi non mi convince, tutto qui.

  • Reply Gianni 16 Agosto 2017 at 16:52

    Dott. Vizzari le anticipazioni le date voi, noi ci limitiamo a leggerle e commentarle. Oppure lei vuole inaugurare un nuovo modello di presentazione: io vi dico oggi come sarà ma finché non la vedete non siete autorizzati a parlarne. O magari avete solo lanciato un’ipotesi tanto per vedere l’effetto che fa (cit.) Su forse è ancora in tempo per modificare la stampa e dimostrare che Paolo Marchi ha sbagliato bersaglio. Poi certo bisognerebbe spiegare le parole della Granello ma tanto da qui a ottobre chi se ne ricorderà più.
    Saluti

  • Reply Gianni 18 Agosto 2017 at 1:34

    Ma scusate, repubblica lancia le novità della guida che verrà presentata a ottobre. Però non si può commentare? Che lo scriva la Granello, Scuteri, Vizzari stesso o che sia un redazionale che cambia. Serve per lanciare la guida ma Vizzari ci dice che fino a ottobre non si può dir nulla. Allora fateci una cortesia: l’anno prossimo evitateci l’articolo di ferragosto oppure siate più chiari. Magari l’articolo lo faccia firmare a suo figlio così non avremo dubbi. In più, se le rotative non sono ancora ferme, caro Vizzari fa ancora in tempo a cambiare i testi, tanto da qui a ottobre chi si ricorderà più delle parole della granello e lei potrà vantarsi del fatto che Marchi aveva torto.

  • Reply Tico 19 Agosto 2017 at 1:59

    Alla fine me la prendo con chi ancora vi segue , tanto sempre i soliti nomi , sempre ci saranno giornalisti marchettari non l’avete ancora capito

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