Ci siamo ormai. Il 2025 sta per lasciare spazio al 2026 e i bilanci sono invitabili. Devo ammettere che, pur considerando il Ferragosto l’autentica svolta ogni dodici mesi, sento molto più che in passato questo San Silvestro che da milanese mi proietta subito sulle Olimpiadi 2026. Mai avrei immaginato che i Giochi invernali avrebbero abbracciato la città dove sono nato e dove vivo.
Sono cresciuto con i racconti innevati di mio padre Rolly, con al centro Cortina 1956 di cui fu lo speaker ufficiale. La perla delle Dolomiti torna a splendere in una edizione diffusa, molto più di Torino 2006 che, per quanto diverse discipline si svolgessero in quota, erano tutte in Piemonte disposte come una corona rispetto al capoluogo.

E celebrate Olimpiadi e para Olimpiadi, tutti concentrati su Identità 2026, dal 7 al 9 giugno, un momento mai esplorato prima e proprio per questo intrigante. Il resto chissà.
Tornando al 2025, puntuale è arrivato l’invito di Andrea Cuomo a rispondere a 6 sue domande per il sondaggione che pubblica nel sito del Giornale sul meglio dell’anno che stiamo affidando al passato.
Subito un carico da 90: qual è stato il vostro miglior pasto del 2025? In verità sono stati due: Confine a Milano il 4 giugno per l’universo pizza (ma è riduttivo parlare di pizzeria) e al Duomo di Ragusa il 20 dicembre. Un singolo piatto? L’Orto di Giancarlo al Luogo di Aimo e Nadia a Milano.
Quindi un desiderio: dove vorreste andare a mangiare a tutti i costi nel 2026? Da Angel Leon, ristorante Aponiente a El Puerto de Santa María – Cadice.

Poi i pronostici: quale sarà lo chef rivelazione del 2026? Giuseppe Amato, chef-patron di Carèm a Martano (Lecce). E l’ingrediente? I legumi e le zuppe che ispirano. Visto il momento storico, comfort food a più non posso. E la destinazione gastronomica? Non una, bensì tre: Orvieto, Parigi e le basse Marche. Infine, quale sarà la parola gastronomica (ma non solo) del 2026? Mi auguro ONESTA’. Non solo in cucina.