La Rosewood, catena di hotel di lusso che fa riferimento al Qatar, ha da poco festeggiato i dieci anni di gestione della realtà di Castiglion del Bosco, oltre duemila ettari nel territorio di Montalcino, con la rocca a quota 564 metri, distante dodici chilometri dall’ingresso di una tenuta che in nessun punto supera in altezza il centro comunale. I vigneti, 62 ettari in tutto, variano tra i 250 e i 460, Campo del Drago ad esempio 430, mentre il borgo attorno al quale ruota tutto è a 189 metri e il campo di golf, 18 buche, guai non fosse così, è più in basso.
Le origini si perdono nella notte dei tempi, si parla degli Etruschi ad esempio, mentre il castello risale all’undicesimo secolo e la chiesetta invece al medioevo. Il presente lo dobbiamo al lavoro di Massimo e Chiara Ferragamo a livello di recupero e promozione del territorio, del suo patrimonio culturale e degli immobili sparsi un po’ ovunque, 42 suite, una spa e la piscina, due ristoranti e undici ville, la più lontana è a dieci chilometri. Poco sopra il nucleo centrale, ecco invece una cantina a tutto Brunello.
Quello che non trovi scritto nel sito di Castiglion del Bosco, ma nemmeno navigando in google, è un orto pensato e curato per rifornire il Campo del Drago, dal nome del Brunello più prestigioso prodotto lì, due stelle Michelin, chef Matteo Temperini, toscano di Poggibonsi, classe 1974, e l’Osteria la Canonica affidata al suo vice Alberto Lazzoni, carrarino di trent’anni. E guai dimenticarsi del pasticciere, il francese Michael Boivin, classe 1988, francese di Biarritz. I due, Matteo e Michael, si conobbero alle Sirenuse di Taormina una dozzina di anni fa, iniziando un lungo e brillante…
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