Più alta che popolata, 757 metri sul livello del mare per 669 abitanti, elevata al punto che negli anni Settanta era una stazione sciistica, cosa difficile da credere ora, Bossolasco in Alta Langa è, per chi la vive e per chi la visita, il Paese delle Rose. Le trovi ovunque e di ogni tipo, colore e profumo. Ti ipnotizzano.
Vi arrivi o da nord, da Alba, o da sud, da Sa vona e Murazzano. Quale che sia la via, la destinazione è un vecchio casale rimesso a nuovo su spinta della titolare Arianna Cefis e chiamato Le due matote, le due bambine in piemontese. Vi troviamo due ristoranti e sei suite, con in paese il b&b Maison Otto. Siamo davanti a un micro hotel di lusso, con le radici che affondano lì ma con lo sguardo più ampio. Con il mare a poche decine di chilometri, ad esempio, perché rinunciarvi in cucina? E con tutte le insegne che propongono un’eterna tradizione, se una esce dal coro perché no?
Non avrebbe poi tanto senso, visto che lo chef, Luca La Peccerella, è campano e non rinnega certo le sue radici e il loro sviluppo. Questo al punto che il secondo locale, il Giardino, è trattoria a pranzo e pizzeria la sera. Si passa così da tre primi come Spaghetto alla chitarra pomodoro e basilico, Maccheroncino pesto, fagiolini e patate, Raviolo del plin al sugo di arrosto a una scelta serale di dieci pizze, cinque di tradizione partenopea e altrettante di…
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