Close Sidebar close
Paolo Marchi
  • Home
  • Biografia
  • Opere
  • Rubriche
    • Striscia la Notizia
    • Momenti di Gioia
    • Marchi di Gola
    • Rolly GO
    • I miei scatti
    • Identità Golose
    • Veleno

PAOLO MARCHI - paolomarchi@identitagolose.it

  • Home
  • Biografia
  • Opere
  • Rubriche
    • Striscia la Notizia
    • Momenti di Gioia
    • Marchi di Gola
    • Rolly GO
    • I miei scatti
    • Identità Golose
    • Veleno
Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Identità Golose

    Strano per noi italiani, ma vero: il gioco di squadra aiuta a vincere

    1 Luglio 2023

    Non ci sono cronometri e nemmeno metri, non c’è un ring e nemmeno un arbitro o dei bilancieri da sollevare. C’è invece una giuria forte di 1080 esperti da ogni angolo del globo, suddivisi in 27 gruppi, che votano quelli che ritengono i migliori ristoranti al mondo, dieci voti a testa. Vent’anni fa, i World’s 50 Best Restaurants al debutto premiarono The French Laundry di Thomas Keller in California, e nel 2004 pure. Quindi El Bullicinque volte primo come il Noma di Copenhagen, ma quattro nella precedente sede, e una quinta nell’attuale. Doppiette anche per El Celler de Can Roca dei fratelli Roca a Girona e per l’Osteria Francescanadi Massimo Bottura a Modena; singole affermazioni infine per The Fat Duck di Heston Blumenthal a Londra, Eleven Madison Park di Daniel Humm a New York, Mirazur di Mauro Colagreco a Mentone, Geranium di Rasmus Kofoed a Copenhagen e, affermazione freschissima a Valencia, di Virgilio Martinez e Pia Leon del Central a Lima.

    Si è trattato di una affermazione meritatissima ma in fondo prevedibile perché, costituito un lustro fa il club dei Best of the Best riservato ai vincitori del passato, in attività o meno che fossero, da quattro edizioni vi entra automaticamente l’ultimo a vincere. Così una festa ben organizzata e brillante nei vari passaggi, perde una certa dose di suspance quando devono essere annunciate le ultime due posizioni. Per rinfrescare la cronaca, seconda, terza e quarta la Spagna con Disfrutar, Diverxo e Asador Etxebarri, che rappresentano rispettivamente Barcellona, Madrid e il Paesi Baschi. Parlano spagnolo, nelle prime dieci posizioni, anche Maido di Lima, sesto, e Quintonil di Città del Messico, nono. In totale sei, di tre Paesi diversi.

    E’ una enormità, che dovrebbe far riflettere chi in Italia scopre competizioni e classifiche un po’ a caso, sostanzialmente quando si evidenzia un tornaconto che possa spingerci a sventolare il tricolore. L’anno passato fu così, grazie a sei insegne in salita, con Lido 84 ottavo, Le Calandre decimo, Uliassi 12°, Reale 15°, Piazza Duomo 19° e St. Hubertus 29°. Chiuso quest’ultimo per rifacimento dello…

    Continua a leggere qui.

    • Svelato il tema di Identità 2024 a marzo: La disobbedienza

    • Ineo, l’inizio verde di chef De Agostinis all’Anantara di Roma

    You Might Also Like

    Ciccioli e critica un giorno a Quistello. La lezione di Warhol

    18 Agosto 2020

    A Tricase c’è una Taverna sul porto

    15 Agosto 2017

    Baldo Baldinini cerca una nuova frontiera: il gelato

    14 Aprile 2025

    No Comments

    Leave a Reply Cancel Reply

Articoli recenti

  • Al Portrait Firenze c’è un caffè dove splende l’oro
  • Il Best of the best 2025 è Victor Arguinzoniz di Etxebarri
  • La rivoluzione di Confine parte da Milano e abbraccia il mondo
  • Massimo e Lara Bottura premiati come Icone 2025 ai 50 Best di Torino
  • Rasmus Munk e il Futuro del cibo nel segno di Spora

Seguimi su Facebook

Subscribe & Follow

Archivi

  • Giugno 2025
  • Maggio 2025
  • Aprile 2025
  • Marzo 2025
  • Febbraio 2025
  • Gennaio 2025

PAOLO MARCHI
paolomarchi@identitagolose.it

2023 - All Rights Reserved.