Il miglior ristorante di Bologna non sta a Bologna, bensì poco fuori, a Castel Maggiore, un po’ come Davide Oldani e il suo D’O a Cornaredo rispetto a Milano. Villa Zarri accoglie Agostino Iacobucci in via Ronco 1 in pieno verde di campagna, telefono +39.051.4599887. E lo stesso chef da un anno ha raddoppiato a Cesenatico con Ancòra, nome immagino scelto, al di là degli accenti, sia per dare sicurezza sia per proiettarsi con i clienti verso il futuro.
E’ accaduto che un fine settimana di piena primavera, avrei voluto spezzare in due un viaggio da Milano a San Benedetto del Tronto, fermandomi in Romagna per conoscere la nuova realtà dello chef campano. Però il treno non aiuta perché appena esci dalle linee principali percorse dai Frecciarossa, che in pratica ignorano la linea adriatica, i minuti diventano ore. Così ho puntato sulla casa madre bolognese dove ho rivissuto precedenti momenti felici. A quarantaquattro anni infatti, Agostino ha una visione molto bella del lavoro, una concezione matura e concreta, con una continua ricerca della sintesi tra i luoghi dove è nato al sud e quelli dove vive da tempo al nord.
E tutto questo in una splendida costruzione della famiglia Zarri, importante realtà nel mondo dei distillati italiani, con brandy di solido spessore che danno fuoco agli eventi sul posto, matrimoni compresi perché quelle mura sono sede comunale. Un solo disappunto: mancano…
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