Milano ama la cucina giapponese, una cultura antica e vasta che viene facilmente sintetizzata in un unico suo aspetto: i sushi. E sarebbe un po’ come pensare che l’Italia sia soprattutto pizza, la Cina involtini primavera, l’America hamburger e così via. Però stavolta i suhi sono assolutamente centrali nell’ultima proposta che arriva dal gruppo Salva tu alma, titolari tra le vie Canonica e Vittorio Alfieri di House of Ronin, la somma di più ristoranti, distribuiti, sotto lo stesso tetto, su ben quattro piani.
A poco più di un anno dall’inaugurazione, l’offerta si completa. Al secondo livello, confinante con la sala dedicata al karaoke, l’omakase è tale a pieno titolo da venerdì scorso, 10 febbraio, e fino al 25 marzo, in totale 32 sere e 64 servizi perché ne sono previsti due al dì, il primo alle sette e il secondo dopo le nove, prezzo fisso 250 euro, bevande escluse. Per info e prenotazioni reservations@houseofronin.it, +39.02.89367101. Notarella al volo: se 250 euro vi spaventano, a Tokyo il menù degustazione parte da un minimo di 420 dollari.
Rispetto al primo anno di attività, questa stanza quasi nascosta, una cucina centrale e attorno un tavolo su tre lati, otto coperti in tutto, imprescindibile per questo genere di proposta, accoglie un maestro sushi che in patria è una leggenda, Katsu Nakaji, una collaborazione che ha imposto un lungo corteggiamento, tale l’importanza del personaggio. Così il banco è stato preso più volte da chef italiani liberi di improvvisare, cosa che avverrà di nuovo una volta finita la collaborazione.
Nakaji, presente in tutti gli albi d’oro, compresi Michelin e 50Best, 60 anni, incarna la quarta generazione di…
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