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Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Identità Golose

    Monco e Tomberli: la Pinchiorri compie 50 anni e riapre con nuove idee

    4 Settembre 2022

    Il portone d’ingresso è sempre all’87 di via della Ghibellina a Firenze, del resto il palazzo Jacometti-Ciofi è così carico di storia che ogni ritocco e miglioria va sudata ben oltre le sette classiche camicie. E’ lì che ha sede l’Enoteca Pinchiorri. Agli inizi si chiamava Enoteca Nazionale. Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde vi entrarono nel 1972, mezzo secolo fa. Più vino che cibo e ben pochi metri a disposizione. Difficile immaginarsi oggi gli inizi in poco più di due stanze, oggi sinonimo di eleganza e ricchezza. In un ristorante che adesso conta almeno quattro sale da pranzo, l’ultima ricavata quest’estate da un soppalco, la nicchia che orna la primissima era l’ingresso, diretto, l’unico tanto per dirne una.

    Da diversi anni vieni accolto dalla musica di un pianoforte, motivo più ricorrente quello che contraddistingue, da una certa ora in poi, ogni torta di compleanno. Per questo tre stelle, con una cantina che ha pochi uguali al mondo, le candeline da spegnere sarebbero 50. Il motivo, al di là del tempo che scorre implacabile, lo hanno creato i due maestri fondatori. Pinchiorri e la Feolde infatti, a luglio hanno ultimato un lungo percorso sfociato nell’entrata come soci di Riccardo Monco, chef, e Alessandro Tomberli, maître e sommelier, in una nuova struttura societaria. E’ stato così rafforzato il futuro e dati anche nuovi colori e cornici al presente.

    I lavori, che dovevano durare ben meno, hanno permesso di ricavare uno spazio coccolo e soppalcato così come nuovi brevi corridoi e scale, una ad esempio che cinge la porta attraverso la quale si scende in cantina. Poi i lavori in cucina e, su tutto, l’impegno maggiore: una nuova linea di piatti e di menù, sempre più italiani, lasciando alla Francia il suo ruolo di leader a livello vino. Determinati aspetti sono stati ridotti, il carrello dei formaggi ad esempio, una dozzina e tutti rigorosamente italiani, amati dai nostri cugini, è dimezzato, la carta dei vini è una sola, e i turni a tavola cinque, da martedì a sabato, e solo a cena. A certi livelli di spesa, il pranzo…

    Continua a leggere qui.

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