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Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Identità Golose

    Ricordare Pio Boffa lavorando al futuro di Barolo e Barbaresco

    18 Luglio 2021

    C’è modo e modo per ritrovarsi alla guida dell’azienda di famiglia. Quello che ad Alba ha catapultato Federica Boffa in prima fila alla Pio Cesare, accanto al cugino Cesare Benvenuto, non lo si augura a nessuno: la morte per Covid, il 17 aprile 2021, di suo padre Pio Boffa all’età di 66 anni, qui ricordato da Maurizio Trezzi. Già sono pochi 66, ma lo sono ancora meno i 23 di Federica, la metà del cugino 46enne. E tutto questo nell’anno che ha visto l’unica cantina ancora ospitata nel centro storico di Alba tagliare il traguardo dei 140 anni dalla fondazione nel 1881.

    I due incarnano la quinta generazione, ragazzi che molto hanno ricevuto da un passato ricco di soddisfazioni, ma per certi versi anche di polvere, quella della storia però. L’azienda, a seconda dall’ala, del punto in cui ci si trova perché si sviluppa su quattro livelli, è un museo con tanto di mura romane e una vite secolare che sale dal buio alla luce del tetto o uno spazio radicato in un presente che guarda al futuro con ottime novità. E per evidenziare tutto questo, ecco una mattina di giugno aprirsi le porte della struttura in Alba e poi gli ospiti invitati a pranzo otto chilometri più a est, a Treiso, in una casa di famiglia arroccata sul Bricco di Treiso. Panorama che spazia su vigne che, a seconda di dove rivolgi lo sguardo, danno Barolo o Barbaresco, e molto altro ancora.

    Si è così passati dal buio di una cantina straordinaria al sole splendente di un mercoledì da incorniciare. Fa impressione camminare in entrambi i luoghi. Scendi scalini in pietra stando attento a mettere bene i piedi a terra, così come rimani a pensare a quanti nei secoli sono passati accanto a muri costruiti dagli antichi romani. E i due padroni di casa, Federica e Cesare, a ricordare origini e significati di ogni cosa attorno, anche per ricordare i vari ampliamenti susseguiti nei decenni. Fino a un angolo che raccoglie bottiglie storiche, ognuna avvolta nella carta e adagiata per dormire bene.

    Poi tutti dalla signora Nicoletta Gandini vedova Boffa che abbiamo visto e non visto nel senso che ha fatto gli onori di casa offrendo vermouth accompagnato da crostini burro, limone e…

    Continua a leggere qui.

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