La plastica sta uccidendo i mari. Allarme dopo allarme, rapporto dopo rapporto è una realtà drammatica che non può essere ignorata. E’ anche molto fotogenica a livello di social. Il cavalluccio marino che tiene stretto nella sua coda un cotton fioc con il bastoncino in plastica è uno scatto a effetto sdegno assicurato. Non a caso non possono più essere venduti da ieri, 1 gennaio 2019.
Ma è solo un passo, il cammino è lungo e ci sono milioni di teste da cambiare e anche diversi governi da sensibilizzare, cosa ben poco facile in questo momento storico.
Cuochi, ristoratori e mondo della critica possono giocare un gran bel ruolo. Queste foto sono state scattate tra il 12 dicembre e ieri, martedì 1 gennaio, tra Grottammare e San Benedetto del Tronto nelle Marche. Purtroppo non mi sorprende che nessuno pensi a tenere pulite le spiagge fuori stagione balneare, nemmeno i gestori degli stabilimenti che pagano affitti ridicoli e sanno muoversi bene come lobby.
E la soluzione sta ancora più a monte: vietare le reti in plastica e le cassette in polistirolo per conservare e trasportare il pesce. Cuochi e ristoratori dovrebbero prendere coscienza di questo e acquistare esclusivamente pesce catturato con reti naturali e poi riposto in scatole di cartone o, comunque, in materiali biodegradabili, la stessa plastica di nuova concezione. Il polistirolo ha una durata di circa 80 anni, in fondo nulla rispetto alla plastica di sempre, che ha una vita che può andare oltre i mille anni. Moriremo ben prima, avvelenati anche dalla plastica. Che non è bello.