Beata ignoranza, la mia ignoranza. Per fortuna c’è Luca Cesari, bolognese, storico della gastronomia, che dopo un primo libro dedicato Alla storia della pasta in dieci piatti e un secondo alla Storia della pizza, per il Saggiatore ha curato anche la Storia mondiale della cotoletta. Assolutamente spiazzante, di sicuro per me, ma ritengo per la maggioranza delle persone che, come il sottoscritto, non sono mai andate oltre la conoscenza della Co(s)toletta alla milanese, della Petroniana e della Valdostana, con l’immancabile riferimento alla Wiener schnitzel perché all’ombra del Duomo non passa giorno che qualcuno non si chieda quale sia nata prima: la Milanese o la Viennese? E, di conseguenza, una delle due città l’ha fatta conoscere all’altra.
A favore di Milano ci sono più dati e date tra l’improbabile, il probabile e il concreto, soprattutto se si prende per oro colato la vicenda collegata al maresciallo Josef Radetzky che attraverso il suo luogotenente, il conte Attems, avrebbe scritto una lettera all’imperatore in cui la magnificava o lui stesso l’avrebbe fatta conoscere di persona ai cuochi di corte. Io non ce lo vedo Radetzky maestro di cucina, però le belle leggende rincuorano, fanno sognare. Di sicuro in Austria è celebrata come da noi nessuna preparazione, un fatto di coesione e non divisione tanto che ogni 9 settembre viene onorato il Wiener Schnitzel Day.
Il libro di Cesari impressiona per la mole di dati e la capacità dell’autore di districarsi tra foreste fitte fitte che avrebbero bloccato tantissimi altri. Il primo capitolo si intitola…
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