Buonissima ovvero “Cibo e arte, spettacolo e bellezza” a Torino, edizione numero 5, dal 23 al 26 ottobre, direttori artistici due giornalisti, Stefano Cavallito e Luca Iaccarino, e uno chef, Matteo Baronetto, organizzazione in capo dallo scorso anno a To be company, in particolare Pier Luigi Rosito e Stefano Zenga.
La rassegna mette tutti a tavola lungo quattro direttrici ben precise: ristoranti stellati, piole e osterie, cocktail bar e afterhours, degustazioni e lezioni di cucina. Ciliegina sulla torta, la consegna del premio intitolato a Bob Noto, questo autunno al francese Alain Passard.
Gabriele Zanatta ha raccontato qui la reunion degli Oasis ovvero la cena a quattro mani che ha visto di nuovo fianco a fianco Carlo Cracco e Matteo Baronetto, per la prima volta dodici anni dopo la loro separazione, il vicentino sempre a Milano e il piemontese a Torino.
L’altro momento clou è andato ancora oltre e ha visto Rasmus Munk chiudere per due giorni Alchemist e trasferirlo da Copenhagen in riva al Po. Lo sforzo organizzativo fa impallidire ogni altro pranzo o cena tra chef, con un padrone di casa che accoglie un collega piuttosto che due o più cuochi che si danno appuntamento in un posto scelto per l’occasione.

Con il danese nessun quattro mani, solo le sue e la sua mente. Con un problema da risolvere alto così. La sala di Alchemist è sovrastata da una volta emisferica sulla quale non vengono proiettati pianeti, soli e galassie, bensì immagini legate ai problemi più…
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