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Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Identità Golose

    Alla Taverna del porto a Tricase solo vini naturali (e niente più pizza)

    25 Agosto 2021

    Non sarà di certo l’unica, ma una delle poche sì. Non solo in Puglia, ma lungo l’Italia intera. Qualcosa stava muovendosi già lo scorso anno sul lungomare di Tricase Porto, a metà strada tra Castro e Leuca, però tutto è andato a regime quest’anno. La Taverna del porto, al momento di riaprire dopo i mesi di chiusura per pandemia, ha presentato due novità: con una mano ha tolto la pizza e con l’altra ha aggiunto il vino, solo naturale però.

    I fratelli Coppola, Alessandro e Pierluigi, anno d’apertura il 2014, ma tutto davvero pronto solo due anni dopo, hanno chiuso la metà pizzeria che occupava il primo piano, dove adesso si panifica con davanti un incredibile panorama sull’Adriatico, sprecato viene spontaneo scrivere perché a goderne è in pratica solo Riccardo Serafino, il suo forno e i suoi pani. Il problema non erano le pizze, ottime, ma lo scontrino medio che non poteva certo essere milionario: 15 euro.

    Non solo: chi prenotava di sopra, tale la bellezza esterna, non si schiodava e i tavoli giravano forzatamente poco. Un disastro economico, accentuato dai guai legati alla pandemia.

    Tutt’altra musica al pieno terra e sul lungo mare. I Coppola, prima di essere una famiglia di ristoratori, ma non di cuochi, sono stati a lungo una famiglia di pescatori e tuttora commerciano pesce. Questo spiega la bellezza di quanto messo in prima piano sul bancone antistante la cucina, anche se quest’anno non è stato facile reperire alcune tipologie di pesce. Ha detto bene Alessandro: «Visto che a lungo non si è lavorato e tenuto conto che il mare non gode da tempo di buona salute, forse era il caso di studiare un fermo pesca più lungo e più serio». Sia come sia, lo scontrino medio, scendendo di un piano, passava da 15 a 75 euro e con il servizio che inizia alle…

    Continua a leggere qui.

    In alto, foto ricordo al tramonto: a sinistra Alessandro Coppola, a destra suo fratello Pierluigi e al centro il loro sommelier Roberto Rizzo, anche chef a domicilio

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