I Turcinieddhi di Solaika parlano al palato

Le lacrime di gioia di Solaika Marrocco hanno bagnato a Milano la settima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru. Ventidue anni, da pochi mesi responsabile della cucina del Primo Restaurant di Lecce, Solaika Marrocco («Solaika? E’ un nome egizio, vuole dire sacerdotessa del dio sole») ha messo d’accordo tutta la giuria con un piatto coraggioso: Turcinieddhi glassati alla birra con marmellata di cipolla all’arancia, critmi (finocchi di mare, ndr) in tempura e infuso di luppolo. Involtini di frattaglie di agnello, fegato, polmone e cuore, comuni a tutto il Meridione d’Italia ma pensati in chiave contemporanea. Ha detto il presidente di giuria Claudio Sadler: «Non amo il quinto quarto, ma so distinguere un piatto ben fatto e questo era davvero fatto bene». Quanto alla diretta interessata, a una domanda sui rischi presi con i turcinieddhi ha risposto con tre parole, non una di più: «Il palato parla». Eccome se ha parlato. Nella foto ricordo, da sinistra i titolari del Primo restaurant, Marco Borelli e Silvia Antonazzo, la chef Solaika Marrocco e il suo assistente Gabriele Fattizzo. Info e prenotazioni al numero +39.0832.243802.