Si parla tanto di mondo veg in crescita. Però un conto è pensare al mondo vegetariano, che si fa sempre più largo nei menù dei locali carne e/o pesce, e uno ben diverso se badiamo a quello vegano. Domandina diretta: quante insegne vegane di qualità conoscete a Milano? Io una, il Joia di Pietro Leemann in via Panfilo Castaldi 18 che, comunque, si presenta come “Alta Cucina Naturale” e un tempo ormai lontano proponeva pure il pesce.
C’è chi gradisce Soul Green in piazza Principessa Clotilde, ma non sono tra loro, troppo marketing e troppe parole studiate a tavolino. E poi? E poi mi sono chiesto come mai il mondo vegetale dilaga ma ben pochi chef e ristoratori puntano su insegne che siano una reale applicazione verde? Fateci caso, ma tra i Navigli e l’Isola è tutto un dilagare di posti rigorosamente carnivori, dove trionfano filetti, carpacci e Fiorentine. Eppure la carne sarebbe in crisi.
In tutto questo, sono davvero contento che al 15 di via Comune Antico, zona Greco, a poche centinaia di metri dal Refettorio promosso da Massimo Bottura e da Food for Soul, cinque anni fa abbia preso forma Altatto, catering vegan-vegetariano voluto da tre amiche e socie, tutte e tre cresciute al Joia, posto arrivato a contare nella prima parte degli anni Dieci ben 9 figure femminili nello stesso periodo. Nel corso del 2018, a Giulia Marea, Sara Nicolosi e Cinzia De Lauri, si sono aggiunti un’altra ex di Leemann, Caterina Perazzi, nonché Agostino Brambilla in sala.
Non basta. L’avere acquisito lo spazio da sempre occupato sulla via da un panettiere, ha dato il là a un seconda versione di Altatto: il bistrot, telefono +39.328.6641670, rigorosamente vegetariano con tanta parte vegana. Tutte loro si stanno lasciando alle spalle un serio rodaggio bastato su un menù degustazione a 37 euro, con gli stessi piatti, cinque in tutto, proposti anche alla carta. In pratica saranno aperte a cene ancora martedì e mercoledì prossimo, il 16 e il 17 luglio, poi giù la saracinesca per rialzarla a inizio settembre.
Ultimi appunti: la parte salata di Altatto è pensata da Sara e da Cinzia, quella dolce da Giulia, della quale adoro il cognome: Marea. Fa pensare a una persona e a una personalità in continuo movimento mentale.