Due settimane ancora e il 29/30 gennaio a Lione sarà finalmente Bocuse d’Or, il primo dopo la scomparsa di sua maestà Paul Bocuse ma anche di sua perfezione Joel Robuchon e dell’eterno sognatore Gualtiero Marchesi che tanto si diede da fare da noi in Italia, quando il Bocuse non era ancora così mondialmente organizzato e strutturato.
Ventiquattro le nazioni in gara, dall’Argentina, per la quale conta partecipare, agli Stati Uniti che inseguono il bis dopo essersi imposti nell’ultima edizione due anni fa. Per capirci: budget allora degli americani 3 milioni di dollari. Quello degli italiani oggi? Un decimo. Però è importante segnalare la serietà di questa campagna, la prima – finalmente – in cui è evidente l’esistenza di una struttura, dettata anche dall’avere organizzato a Torino la finale europea per la quale la sola Regione Piemonte ha contribuito per circa un milione e mezzo come ha ricordato Antonella Parigi, assessore alla cultura e al turismo che ha pure precisato, con le elezioni regionali alle porte, che l’impegno è bipartisan e che quanto costruito ora dalla giunta Chiamparino verrà fatto loro da eventuali vincitori di altri colori. E’ rara accada in Italia, ma in pratica la norma in Piemonte, vedere il Salone del Gusto.
Presentazione nella sala ovale di Identità Golose Milano, tante belle facce e tanti bei momenti che hanno confermato come si sia lavorato per… Continua a leggere qui.