Oggi a Gerusalemme è scattato il Giro d’Italia numero 101. In casa, ogni volta che scattava la corsa, Rolly ci ricordava come a metà degli anni Cinquanta ebbe un ruolo brillante, come era sempre lui, nella Leo – Chlorodont. Grazie all’amicizia con Giovanni Mastracchi, il re dei dentifrici, si ritrovò coinvolto in un’avventura sportiva che durò dal 1955 al ’58. Meno di un lustro, ma intenso visto che il campione nella foto, Gastone Nencini, vinse il Giro 1957.
Leo stava per Leocrema e il Chlorodont era una pasta per pulirsi i denti. Mastracchi, tali le voci sull’uso di sostanze proibite tra i corridori, chiese a mio padre di non lesinare sugli ingaggi ma di fare firmare a ognuno un’impegnativa perché nessuno si dopasse. Guai se fosse scoppiato uno scandalo per un colosso di prodotti per la famiglia. Morale: nessuno firmò fino a quando la clausola non venne tolta.
L’ignoranza in materia era tale, che i gregari, soprattutto loro, alla cui salute nessuno badava, scegliessero la bomba a seconda della grandezza delle boccette. Corsa breve fiala piccola, dura frazione di montagna fiala grossa così. E’ anche per questo che ha sempre vissuto lo sport con passione, ma senza farmi mai intontire dalla retorica e dalla propaganda. Frottole assolute per nascondere il peggio.