Quattro anni oggi, sabato 14 ottobre, che mio padre è salito in cielo. Successe di lunedì, un lunedì del 2013. L’infermiere che all’alba fa il giro delle stanze non poté che constatarne la morte. Ricoverato in una clinica milanese pochi giorni prima, Rolly aveva subito capito che non sarebbe tornato a casa.
Se in una morte ci può essere un momento bello, glielo regalò Beba Schranz che la domenica scese da Macugnaga con delle neve, la prima della stagione, in una borsa termica. In camera ne ricavò una palla e gliela mise tra le mani.
Per papà la neve era tutto e averla toccata una volta ancora ha avuto per lui un valore assoluto. Mi fa piacere pensare che in quei minuti di relativa lucidità abbia rivisto tutte le montagna scalate e poi discese, tutto le piste sciate, i campioni conosciuti, molti tra loro ancora ragazzini, gli amici di una vita lunga 92 anni. A casa ci manca la sua capacità di entusiasmarsi per qualsiasi cosa anche solo appena simpatica.