Corre un anno dal terremoto che ha distrutto Amatrice, Castelluccio, Arquata e diverse altre realtà del Centro Italia, ma quando vai a L’Aquila i danni e i morti, 309 in tutto, datano aprile 2009. Emblema a livello ristorativo di quanto successe allora è una cuoca, sommelier e pizzaiola nata a Tripoli una cinquantina di anni fa, Marzia Buzzanca. «Sono figlia di un maggiordomo divenuto poi cuoco, non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi trasmesso la curiosità verso il cibo e il vino. Se assaggio di tutto lo devo a lui. Però in cucina sono entrata tardi. Ho avuto una prima carriera ben diversa. Per quattordici anni ho praticato ginnastica ritmica a livello agonistico, lasciata perché diventai mamma, poi la sala, infine i fuochi».
Davvero una lunga serie di coincidenze. Vi sono persone che non si spostano di un metro da dove sono venute al mondo e altre che girano da una terra a un’altra e sono contente come le prime: «Avevo bisnonni siculi, il mio sangue ha un primo Dna siciliano. Poi un nonno greco e una nonna pugliese che col fascismo e l’impero andarono a vivere in… Continua a leggere qui.